Recensione del film: “Going for Broke” di Graeme Campbell

GFBTratto da una storia vera, Going for Broke è un film tv-americano del 2003, diretto da Graeme Campbell, che descrive la vita di una donna intrappolata nella compulsione del gioco. La durezza e realisticità di questo film non solo gli valsero alcuni premi, ma spinsero le autorità del Nevada ad inserire obbligatoriamente nei casinò il numero verde per la richiesta di aiuto per la dipendenza da gioco d'azzardo.

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Commento a: "Association Between Internet Gambling and Problematic Internet Use Among Adolescents"

gambling 02Association Between Internet Gambling and Problematic Internet Use Among Adolescents (Artemis Tsitsika. Elena Critselis.Mari Janikian. George Kormas. Dimitrios A. Kafetzis) - Commento di: Amelia Fiorin; Francesca Dorella; Rosalma Gaddi.

Uno degli attuali interessi nell’ambito dello studio del gioco d’azzardo patologico è quello di poter indagare il fenomeno del GAP nelle popolazioni giovanili. Un articolo apparso nel Journal of Gambling Studies nel 2010 ci offre un interessante contributo sull’associazione tra gioco on-line e uso problematico di Internet nella popolazione adolescenziale.

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Commento a: "The D(2/3) dopamine receptor in Pathological Gambling: A PET study (...)"

NeuronThe D(2/3) dopamine receptor in Pathological Gambling: A PET study with [(11) C]-(+)-Propyl-Hexahydro-Naphtho-Oxazin and [(11) C] Raclopride. Addiction (Nov 2012) - Boileau I, Payer D, Chugani B, Lobo D, Behzadi A, Rusjan PM, Houle S, Wilson AA, Warsh J, Kish SJ, Zack M.

In questo lavoro gli autori hanno indagato la relazione fra recettori dopaminergici nei Giocatori d'Azzardo Patologici e controlli normali bilanciati per variabili socio-demografiche. Il gioco d'azzardo patologico condivide varie caratteristiche cliniche, fenomenologiche e epidemiologiche con il disturbo da dipendenza da sostanze, tanto da essere attualmente definito una dipendenza comportamentale.

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Presentazione del "Manuale sul gioco d’azzardo patologico. Diagnosi, Valutazione e Trattamenti."

Bellio G., Croce M., a cura di, (2014): Manuale sul gioco d’azzardo patologico. Diagnosi, Valutazione e Trattamenti. Franco Angeli, Milano.

La realtà può presentarsi in forma ordinata o disordinata, sia nel tempo che nello spazio. L’uomo ha sempre avuto difficoltà a capire il disordine e l’imprevedibilità 1 . Lo stesso atto creativo di Dio viene interpretato dalla tradizione come un porre ordine, separare una entità dall’altra, accomunare, organizzare. Sul piano evolutivo, possiamo ritenere che per i nostri antenati fosse più vantaggioso per la sopravvivenza poter rilevare le somiglianze, le sequenze, le regolarità: acqua -> animali che si abbeverano -> caccia -> cibo. Ogni essere umano tende quindi per sua natura a riconoscere forme anche laddove esse rappresentano una illusione o, più propriamente, una proiezione: su questo principio si fonda un test proiettivo come il Rorschach, e su questa tendenza prosperano i vari venditori di previsioni sulle uscite al Lotto. Di fronte alla casualità l’uomo si sente a disagio, non la comprende, la teme, ma pure ne è attirato e sfidato.

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Commento a: Imbalance in the sensitivity to different types of rewards in pathological gambling.

Commento a: Imbalance in the sensitivity to different types of rewards in pathological gambling. Sescousse G, Barbalat G, Domenech P, Dreher JC. Brain 2013
di Cesare Guerreschi

Gli studi di neuro-immagine hanno, nel corso degli anni, offerto molte importanti intuizioni sul funzionamento dei substrati neurali nelle dipendenze patologiche. In questo studio gli autori hanno sottoposto i loro soggetti sperimentali, diciotto giocatori patologici e venti soggetti di controllo, ad un esperimento in risonanza magnetica funzionale mentre sostenevano un semplice compito di discriminazione visiva a cui seguiva una ricompensa visiva.
In caso di risposta corretta, data nel tempo limite, il soggetto poteva vedere un’immagine erotica oppure l’immagine di una cassaforte con il simbolo del dollaro. Prima del compito compariva un’immagine-indizio che anticipava il tipo di rinforzo previsto.

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Lettera aperta al Rettore del Politecnico di Milano

fiascoEditoriale di ALEA Bulletin 3/2016

Da alcuni anni l'Università da Lei governata è impegnata, per il tramite di corsi istituzionali o di intere facoltà, anche in attività di studio e di ricerca sul complesso fenomeno del gioco d'azzardo. Accanto a iniziative dall'impianto del tutto limpido e di grande pregio scientifico (e civile) – per esempio quello denomina- to Bet On Math: prevenire l'abuso del gioco d'azzardo con la matematica, curato dal Laboratorio di Formazione Matematica e di Sperimentazione Scientifica – ve ne sono altre che si prestano a rilievi critici molto netti. E a proposito di uno di questi che le indirizzo la presente "lettera aperta".

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Recensione di “To play or not to play: A personal dilemma in pathological gambling”

Normalmente si tende ad avere una preferenza a evitare le perdite piuttosto che scommettere per guadagni maggiori, ma nel caso dei giocatori d’azzardo patologici, le ricerche dimostrano che questi fanno scelte peggiori rispetto agli individui non patologici in condizioni di rischio e incertezza (Ladouceur e Waler 1996, Bechara, 2003, 2005). Nella ricerca qui presentata, svolta in collaborazione tra la SIIPaC e l’Università di Trento, si è investigata l’avversione alla perdita utilizzando un rigoroso paradigma nel campo economico, in congiunzione ai risultati di tratti personali e misure riportate dagli stessi giocatori in trattamento clinico. La comparazione è avvenuta tra 20 giocatori in trattamento e altrettanti non giocatori. I giocatori patologici sono stati ulteriormente differenziati per la lunghezza del trattamento: quelli alle fasi iniziali (<6 mesi) o alle fasi successive (>18 mesi).

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FUMETTISTA D'AZZARDO

solomiaMi chiamano Stefano Acerbi e dicono che ho ancora 39 anni. Che vivo a Milano con mia moglie e mia figlia. Avrei terminato gli studi presso la Scuola d'Arte Applicata del Castello Sforzesco di Milano, corso di fumetto, con votazione 30/30 e lode. Nella vita, fare sia l'educatore che il "docente" di fumetto presso la Civica Scuola d'Arte "W. Ciola" di San Donato Milanese è una scommessa quotidiana.
Credo di disegnare da sempre, non ricordo di avere mai smesso..

Commenti e conclusioni del moderatore

Quello del Gioco d’azzardo è un Sistema, che attraversa molti livelli, contesti, dimensioni. Si può dire che nessuna dimensione vi sfugga: si può passare dall’epistemologia della conoscenza, del condizionamento, dei comportamenti che diventano intervento di “cura” da parte degli imprenditori dell’azzardo, quindi dal livello più sofisticato, più etereo, più astratto a quello più incisivo sulla vita reale, nuda, delle persone. Il gioco d’azzardo ha toccato i meccanismi istituzionali, e si possono vedere il cambiamento sovversivo che la Costituzione ha subito, l’assenza di un dibattito pubblico, la manipolazione delle parole, un vero e proprio attentato al significato delle parole, con l’invenzione di una neolingua. Sarebbe interessante proporre un seminario che analizzi questa neolingua orwelliana, per cui i fenomeni, le entità concrete non si chiamano più con i loro nomi, ma si inventa una sintassi dolciastra, untuosa, in cui i significati vengono stravolti, e c’è una rivoluzione appunto della semantica per cui i termini acquistano altro significato, altro suono, funzionali a ben altri scopi.

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  • Il poker consente di dimenticare tutto, compreso il fatto che non possiamo permetterci di giocare.
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  • Il giocatore d'azzardo quanto più è bravo nel suo mestiere, tanto più è disonesto.
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