Fondata nell'aprile del 2000, l'associazione ALEA, con i più alti standard di professionalità, si è data l'obiettivo di migliorare le condizioni di chi gioca d'azzardo con modalità problematiche e/o patologiche, nonché dei loro familiari, promuovendo iniziative di studio del fenomeno e sviluppando programmi di assistenza e trattamento.
Sono molto riconoscente a tutti gli autori e Soci Alea che hanno accolto l’invito della redazione del Bulletin per onorare il decennale della nostra rivista. Come ricorda Graziano Bellio “Nel febbraio 2013, dopo lunga gestazione, vedeva la luce il primo numero della rivista di Alea”. Questa ricorrenza è dunque un’occasione, quanto mai preziosa, per fare un bilancio, capitalizzare il passato e comprendere quali prospettive future possono essere intraprese e sviluppate in primis per Alea e per la sua rivista. Partiamo dai contenuti. Non saremo delusi leggendo i contributi di questo decennale perché rinviano a quella sensazione di vividezza che solo l’esperienza clinica sul campo può trasmettere. Il Decennale assolve, pur non volendo farlo in primo luogo, a uno dei compiti peculiari delle società scientifiche: favorire scambi di informazioni, competenze, offrire punti di vista diversi e/o complementari e, non ultimo, diffondere le conoscenze acquisite.
Con Sandro Libianchi, Presidente Coordinamento Nazionale Operaotori per la Salute nelle Carceri Italiane
Nei quattordici mesi dell’emergenza “covid-19” l’Associazione Scientifica ALEA, nel contribuire al generale impegno a contenere le ricadute sulla Salute e dei fenomeni psicosociali correlati, ha scelto di osservare con attenzione lo stato delle persone già pazienti per il Disturbo da Gioco d’Azzardo (DGA) e di quelle potenzialmente a rischio di esser coinvolte in un quadro problematico.
In questo ambito, l’associazione ha recepito le notizie che provenienti dai territori dove sono state sperimentate, negli anni scorsi, forme particolarmente incisive di “prevenzione strutturale”, incentrate sulla partecipazione delle comunità locali e sancite da provvedimenti anche normativi, di tutela delle persone dagli effetti pesantemente nocivi dell’offerta indiscriminata, insistente, pervasiva di gioco d’azzardo, tanto sui territori “fisici” quanto nello spazio virtuale del web.
In tale quadro, l’Associazione aveva molto apprezzato le deliberazioni adottate da alcune Regioni e da molti Comuni di distanziare adeguatamente dai luoghi delle relazioni sociali il funzionamento della megamacchina del gioco d’azzardo in concessione. Tra i provvedimenti normativi in vigore, quello con un più prolungato periodo di efficacia è senz’altro la Legge Regionale del Piemonte n. 9 del 2016, approvata all’unanimità, i cui dispositivi sono entrati in azione il 1° novembre del 2017. A riprova della sua efficacia, a breve anche nella Regione Lazio entrerà in vigore un provvedimento assai simile, del quale dunque gli esiti della normativa piemontese forniscono un sicuro riferimento per prevederne gli effetti.
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Al di là dei limiti e dei punti interrogativi che si lascia alle spalle, la Conferenza Nazionale delle Dipendenze ha avuto il merito di porre trasversalmente al centro della ricerca scientifica e culturale “la programmazione delle politiche relative alle dipendenze patologiche” (Arnaudo A.: Verso la Conferenza Nazionale sulle Droghe. Rivista Dal Fare al Dire n° 3 2021). Siamo tutti consapevoli che descrivere oggi la tossicodipendenza significa transitare attraverso un linguaggio che faccia scaturire la complessità del fenomeno. Ecco perché nel corso del tempo siamo migrati dalla semplice parola “tossicodipendente” alla descrizione dei fenomeni di addiction, alle dipendenze patologiche e alla patologia delle dipendenze. Non è questo lo spazio per approfondire quanto queste declinazioni possono differire tra loro, a tal proposito, e per chi ama la clinica, suggerisco il lavoro di Emanuele Bignamini e Cristina Galassi, costituito da un centinaio di pagine che offrono un’interessante riflessione sull’epistemologia delle dipendenze e la loro declinazione nell’organizzazione dei servizi e degli interventi (Bignamini E.; Galassi C.: Addiction come pensarla, comprenderla, trattarla. Edizione Publiedit 2017).
Paolo Jarre, con il consenso di tutto il Consiglio Direttivo e della Presidenza ALEA
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