Editoriale del Presidente Onorario

ric 1Ringrazio il Presidente ed i Colleghi del CD e del Comitato di Redazione del Bollettino per avermi invitato a dare una testimonianza “augurale” a questa nuova edizione della Newsletter di Alea che è uscita sino ad ora in modo decisamente sporadico. Prendo uno spunto dall’editoriale di un numero del 2008 dove si dice come “Alea intende riprendere la pubblicazione – in via informatica, almeno per ora – della sua Newsletter che già aveva avuto una prima edizione a seguito del Congresso su “Il giuoco & l’azzardo” di Forte dei Marmi nell’aprile del 2000.

{jcomments on}Cadono in questi giorni otto anni dalla fondazione della Associazione che coincise con il Primo Congresso nazionale sull’argomento, da cui venne tratta la pubblicazione degli atti omonimi a cura di Mauro Croce e del sottoscritto (per l’editore Franco Angeli) e che rappresentò una primo importante occasione di confronto su questa “malattia sociale”, così definita dalla OMS già nel 1980 e che ancora stenta a venire riconosciuta nella sua gravità nel nostro Paese”.

 

Merita forse riportare alcuni dati che comparivano 5 anni fa per un confronto con al realtà attuale: La spesa degli italiani è aumentata quasi del 20% (per l’esattezza del 19,7%) nel 2007 rispetto al 2006 con una raccolta complessiva di 42,2 miliardi di euro. La metà rispetto al valore raggiunto a fine 2012 !

Se analizziamo la spesa pro-capite, l’Italia ha il primato mondiale con oltre 500 euro a persona. Anche sotto questo profilo, gli italiani hanno più che raddoppiato i loro “investimenti economici” nel gioco d’azzardo!

Quella dei giochi d’azzardo è la 5° industria in Italia dopo Fiat, Telecom, Enel, Ifim .. ora è al terzo posto! Già allora il gioco d’azzardo colpiva maggiormente le fasce più deboli. Secondo i dati Eurispes 2005 nel gioco investe di più chi ha un reddito inferiore: giocano il 47% degli indigenti, il 56% degli appartenenti al ceto medio-basso, il 66% dei disoccupati.

Con il Decreto Bersani, la proposta di giochi è aumentata ulteriormente. All‟art.38 (“Misure di contrasto del gioco illegale”) vengono attuate alcune disposizioni che vanno a modificare la disciplina vigente del settore dei giochi da intrattenimento: viene costituita una rete strutturata di punti vendita ed è offerta la possibilità di poter installare nelle sale Bingo apparecchi di intrattenimento per i giochi su base ippica. In concreto vi è l’offerta di altri 16.300 nuovi punti in cui è possibile giocare d’azzardo, si allarga ulteriormente la possibilità di giocare e scommettere.

Veniva denunciato come: Lo Stato nel tempo ha dato piena autonomia all’amministrazione Autonoma Monopoli di Stato che, da un punto di vista aziendale, ha dato ottimi risultati aumentando costantemente le entrate da gioco d’azzardo e promuovendosi attraverso ottime campagne di marketing per le quali ha stanziato un budget di 21 milioni di euro anche per l’anno 2007 (abbiamo visto su tutti i mass media la campagna che ci ricorda che: “I giochi di AAMS finanziano lo sport, l’ippica e l’arte. Meriterebbero un monumento”...); ma purtroppo ciò che col tempo parrebbe essere accaduto (con l’aziendalizzazione dei Monopoli di Stato) è che è stata relegata sullo sfondo la costruzione, finalizzata e dotata di obiettivi chiari, di una politica sul gioco pubblico in Italia che non solo si occupi di tutelare il profitto economico ed erariale, ma anche di valutare gli impatti negativi conseguenti ad un incremento di investimenti dei cittadini in tali ambiti di spesa nei termini socioeconomici più ampi (ad esempio, sottraendo denaro ad altre tipologie di consumi meno effimeri e valutando l’incidenza di fenomeni patologici e criminali correlati). Al momento parrebbe che le politiche sul gioco pubblico in Italia siano frammentarie e in mano agli operatori economici del settore (AAMS in testa) piuttosto che al Governo, cui invece spetta l’armonizzazione di tutti gli aspetti di questo fenomeno complesso.

Noi auspichiamo che il Governo, i tecnici e i gestori delle attività‟ di gioco si siedano intono ad un tavolo per giungere alla stesura di un protocollo di intesa per l’adozione di un politica di Gioco Responsabile, analogamente a quanto già‟ promosso in altri paesi europei ed in linea con la politica avanzata dalla European Association for the Study of Gambling - EASG. Soltanto da una concertazione sulle strategie complessive da attuare nei confronti del gioco, si possono creare delle misure di tutela.

Nel nostro paese purtroppo gli interventi sul gioco d’azzardo non compaiono in nessun documento governativo, il gambling non è inserito nei L.E.A. (Livelli Essenziali di Assistenza, n.d.r.), per cui le A.S.L., - a parte progetti sperimentali generalmente di breve durata - non hanno a disposizione un capitolo di spesa finalizzato al pagamento della retta per un giocatore patologico, cifra di cui dispongono, invece, per il trattamento di una persona dipendente da sostanze.

Al di là di questi aspetti di carattere più generale, resta il doveroso impegno da parte di operatori della salute di adoperarsi per affinare le loro competenze e per mettersi in condizione di svolgere un utile intervento terapeutico, riabilitativo e preventivo non appena verranno, come è auspicabile, destinate delle risorse a questo grave problema sociale. In tal senso Alea intende operare mettendo a diposizione le competenze dei professionisti che la compongono e che, auspicabilmente, vorranno farne parte in futuro.

Un evento significativo di tale impegno è l’Expert meeting che si terrà il giorno 28 marzo 2008, presso la Fabbrica delle “e”, sede del Gruppo Abele di Torino e nel quale verranno presentati i primi dati di una ricerca sui servizi dedicati al gioco d’azzardo attraverso la somministrazione di un questionario per la raccolta dati all'interno del progetto “Creazione di una banca dati sul gioco d'azzardo” promosso dal Ministero della Solidarietà Sociale attraverso l'Associazione Gruppo Abele ONLUS di Torino, in collaborazione con ALEA (Associazione per lo studio del gioco d'azzardo e dei comportamenti a rischio). Il progetto è finalizzato alla creazione di una banca dati sul tema del gioco d'azzardo con il coordinamento di Monica Reynaudo.

L'obiettivo della giornata sarà quello di riflettere su alcuni percorsi di ricerca condotti in tema, al fine di focalizzare, dal punto di vista metodologico e di processo, alcuni elementi significativi di differenti approcci (epidemiologico, sociologico, di valutazione dei trattamenti, ecc.) utili a una comprensione del fenomeno che sostenga maggiormente l'intervento nei territori.

Duole constatare come l’attenzione richiamata da Alea in occasione dei numerosi convegni, articoli scientifici e su quotidiani o settimanali, interviste televisive e radiofoniche sia rimasto sostanzialmente inascoltato in questi anni sino al 2012, anno nel quale si sono avviate in modo più deciso alcune azioni concrete alla ricerca di un quadro normativo in grado di dare una prima riposta, seppure a tuttora inadeguata al grave fenomeno che ha colpito il nostro Paese.

Merita accreditare ad Alea la

LETTERA AL GOVERNO - Adozione di misure di prevenzione e contenimento del gioco d'azzardo patologico Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri al Ministero della Sanità, al Ministero per la Solidarietà Socia- le, al Ministero delle Finanze, al Ministero dell’ Interno, al Mini- stero dell’Industria, Commercio e Artigianato, al Ministero della Pubblica Istruzione, al Ministero per i Beni e le Attività culturali avente per oggetto: La adozione di misure di prevenzione e contenimento del gioco d’azzardo patologico nella quale “si intende segnalare l’urgenza di mettere a fuoco una strategia tesa ad adottare adeguate misure di sensibilizzazione, prevenzione e contenimento del fenomeno al fine di limitare i danni che possono derivare da una incauta diffusione di strumenti di gioco in assenza di misure di tutela per le personalità più vulnerabili a forme di abuso.

Tale segnalazione nasce a seguito del primo congresso nazionale su “Il gioco e l’azzardo” promosso da ALEA-Associazione per lo studio del gioco d’azzardo e dei comportamenti a rischio che si è tenuto a Forte dei Marmi nell’aprile 2000 ed a cui hanno dato il patrocinio il Dipartimento per gli Affari Sociali della Presidenza del Consiglio dei Ministri unitamente al Ministero della Sanità, alla Regione Toscana e molte associazioni professionali di categoria e di cui allega la locandina e la relazione conclusiva.

A conclusione del Congresso è stato votato all’unanimità un Comunicato già inviato per fax ai destinatari e che del pari si allega. Tale Comunicato è stato ribadito all’unanimità anche a conclusione del primo convegno nazionale su "Auto-aiuto e terapia per i giocatori d’azzardo e le loro famiglie: esperienze e prospettive in Italia" organizzato il 16 dicembre 2000 a Campoformido (Ud) dalla Associazione degli ex giocatori d’azzardo e loro famiglie (A.GIT.A.) e da ALEA, con il patrocinio dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e dal Comune di Campoformido (Ud) di cui si allega del pari la sintesi dei lavori. Si è inoltre sottolineata l’urgenza di recepire l’indicazione dell’OMS che vede nel gioco d’azzardo compulsivo una forma morbosa chiaramente identificata e che, in assenza di misure idonee di prevenzione e informazione, può rappresentare, a causa della sua diffusione, un’autentica malattia sociale.

Sulla scorta delle linee programmatiche identificate nel documento citato sono continuati i contatti con le Associazioni professionali nonché con i Gestori delle agenzie di gioco con lo scopo di arrivare ad un protocollo di intesa relativa all’adozione di una politica di gioco responsabile analogamente a quanto già pro- mosso in altri paesi europei ed in linea con la politica avanzata dalla European Association for the Study of Gambling-EASG di cui Alea rappresenta la organizzazione referente per l’Italia.

Nella prospettiva di realizzare un tavolo di trattativa con la partecipazione di tutti i soggetti istituzionali e di diritto privato cointeressati al tema del gioco d’azzardo con l’obiettivo di adottare politiche corresponsabili per promuovere una corretta “cultura del gioco” e la tutela dei cittadini esposti a forme auto-eterodistruttive di abuso, riteniamo quanto mai urgente avviare degli incontri con la Autorità di Governo che hanno maggiore competenza in materia.

Grave appare, ai Colleghi che si sono impegnati sul tema, il fatto che il Governo non adotti misure minime di contenimento di un fenomeno sociale in rapida espansione nel momento stesso in cui lo stesso Governo propone e diffonde strumenti di gioco che, salvi i vantaggi per la pubblica finanza, comportano rischi potenziali e reali su alcuni cittadini ed in particolare su fasce sociali più svantaggiate sia a livello economico che culturale.

E‟ con grande soddisfazione che, a seguito della fondazione di Alea per iniziativa mia e di Mauro Croce nell’aprile del 2000, sia dato registrare un rilancio della forza propulsiva della Associazione nello svolgere le finalità sociali per la quale è nata e che, in sintesi, si condensano negli obiettivi statutari seguenti:

1)      favorire la promozione e la diffusione di una corretta cultura del gioco che ne valorizzi gli aspetti di stimolo culturale, intellettivo ed associativo ed implichi, nel contempo, la consapevolezza dei rischi collegati alle stesse attività di gioco laddove presenti;

2)      promuovere studi e ricerche tese, anche in collegamento con istituti universitari e di ricerca, a sostenere una corretta cultura sul gioco e ad arricchire gli strumenti di contenimento dei suoi aspetti problematici;

3)      allagare la tematica del gioco d’azzardo ad altri comportamenti a rischio - che allo stesso spesso si intrecciano - quali l’uso di alcool e di sostanza psicoattive legali o illegali, la guida pericolosa, le attività sessuali con alta esposizione a situazioni di contagio virale e batteriologico, le forme di investimento economico ad alto potenziale di rischio, gli sport estremi condotti senza adeguate misure di tutela, le condotte autodistruttive di vario genere solitamente associate in personalità predisposte a comportamenti impulsivi, sfidanti e scarsamente responsabili;

4)      promuovere iniziative congressuali con la partecipazione di studiosi competenti a livello nazionale ed internazionale, seminari di approfondimento su aspetti specifici di cui ai punti menzionati, giornate di studio con operatori che si occupano direttamente della problematica e dibattiti con la cittadinanza;

5)      promuovere corsi di formazione e di aggiornamento sui temi menzionati allo scopo di incrementare il livello di competenza di operatori in grado di affrontare in modo specifico ed efficace le diverse forme di gambling problematico. Destinatari elettivi, in tale direzione, vengono considerati gli operatori dei servizi per le tossicodipendenze e l’alcolismo e di salute mentale, gli insegnanti con particolare riferimento ai docenti referenti per l’educazione sanitaria, educatori e counsellors impegnati in iniziative di volontariato sociale;

6)      favorire la creazione di una rete di contenimento del fenomeno del gambling problematico attraverso la attivazione di numeri verdi sia a livello nazionale che locale al fine di garantire adeguate forme di riferimento a persone incappate in forme patologiche di gioco nonché dei loro familiari;

7)      favorire forme di raccordo e sinergia funzionale tra operatori impegnati nel settore pubblico privato-sociale e libero-professionale che operano nel settore ai diversi livello di competenza (ricerca, interventi di cura riabilitazione e prevenzione);

8)      creare una banca dati vuoi su supporto cartaceo (libri e riviste in lingua italiana e straniere) che informatica (attraverso collegamenti via Internet con centri di ricerca ed università) onde favorire la disseminazione di informazioni scientifiche necessarie a promuovere studi e ricerche su un tema tuttora scarsamente esplorato;

10)    creare un centro studi a supporto delle attività di ricerca e delle attività di promozione scientifico-culturale attraverso il bando di borse di studio che premino tesi di laurea ed altri elaborati scientifico-divulgativi inerenti i temi in oggetto;

11)    creare e gestire siti su Internet come forma innovativa di supporto tesa a fornire informazioni utili a cittadini, operatori e studiosi sui temi oggetto;

12)    stabilire rapporti di collaborazione con associazioni italiane e straniere che si prefiggono finalità analoghe, con particolare riguardo alla EASG-European Association for the Study of Gambling, nonché con organizzazioni del settore che promuovono attività di gioco al fine di garantire utili sinergie, laddove stimate opportune, alla promozione di una corretta cultura del gioco e alla predisposizione della rete di contenimento sui potenziali aspetti problematici;

13)    favorire in particolare una rete di collegamento con le associazioni che si occupano di psicoterapia e di counseling, nonché di dipendenze patologiche e di comportamenti compulsivi e a rischio al fine di promuovere utili sinergie nel campo della ricerca e della elaborazione di strategie di intervento atte a ottimizzare le risorse già disponibili e a contenere i costi per la predisposizione di una adeguata rete di contenimento sui fenomeni problematici collegati al gioco d’azzardo e dei comportamenti a rischio;

14)    avviare rapporti di collaborazione con Enti pubblici - quali Ministeri, Regioni, Provincie, Comuni e Provveditorati agli studi, - al fine di conseguire le finalità della Associazione a vantaggio della cittadinanza ed in particolare dei soggetti a rischio;

15)    promuovere in modo autonomo o in collaborazione con Enti pubblici e privati campagne di sensibilizzazione tese a diffondere una corretta cultura del gioco e a prevenire forme disfunzionali o patologiche di comportamenti a rischio utilizzando l’intera gamma dei media a disposizione (giornali, cartelloni pubblicitari, trasmissioni, spot radiofonici e televisivi, brochures, cards, adesivi, gadgets e banner su Internet etc.);

16)    promuovere la pubblicazione di libri e articoli su giornali e riviste di interesse specifico o più allargato sia a livello scientifico che divulgativo al fine di sostenere e diffondere le finalità sociali e culturali previste da ALEA;

17)    promuovere, in collaborazione con gestori di case da gioco, rivenditorie di prodotti specifici (come biglietti di lotterie, corse di cavalli, tris, scommesse etc.) corsi di formazione per operatori del settore tesi a promuovere una politica di gioco responsabile teso a limitare le forme di gioco compulsivo e problematico;

18)    promuovere, in collaborazione con i gestori di cui sopra, forme di auto-tutela per i giocatori - sotto forma di materiale informativo su supporto cartaceo o informatico e di riferimento a iniziative di contenimento per le forme problematiche di gioco;

19)    operare per la raccolta di risorse finanziarie, da Enti pubblici, fondazioni, sponsor e privati cittadini, tese alla concreta messa in opera delle finalità scientifico-sociali previste dalla Associazione in una regime di assoluta trasparenza finanziaria sull’utilizzo dei finanziamenti stessi;

20)    promuovere raccolte di dati attraverso indagini demoscopiche e di opinione, interviste con testimoni privilegiati, studio- si e politici tesi a favorire il processo di adeguamento legislativo e l’adozione di regolamenti atti a favorire una corretta cultura del gioco e il contenimento degli aspetti problematici.

 

Grazie e ... lunga e fruttuosa vita al Bollettino !

 

Riccardo Zerbetto